È possibile prevedere il rischio di Ictus attraverso l’occhio?

Un nuovo studio rivela come l'analisi dei vasi sanguigni della retina possa predire il rischio di ictus in modo non invasivo.

Ictus

L’ictus è una delle principali cause di disabilità e mortalità nel mondo. La diagnosi precoce e la prevenzione sono fondamentali per ridurre il rischio di eventi cerebrovascolari. Un recente studio pubblicato su Heart ha dimostrato che l’analisi dei vasi sanguigni della retina potrebbe offrire un metodo innovativo e meno invasivo per prevedere il rischio di ictus.

La retina è una delle poche aree del corpo in cui i vasi sanguigni possono essere osservati direttamente senza procedure invasive. Le variazioni nella struttura dei vasi retinici possono indicare condizioni sistemiche come ipertensione, diabete e aterosclerosi, fattori di rischio noti per l’ictus.

L’Impronta digitale vascolare della retina e il rischio di Ictus

Gli autori dello studio hanno analizzato oltre 45.000 immagini del fondo oculare per identificare biomarcatori retinici associati al rischio di ictus. I risultati hanno rivelato 118 indicatori vascolari, di cui 29 significativamente correlati al primo evento di ictus di un individuo.

Nello specifico, i ricercatori hanno evidenziato che:

  • Alterazioni in 17 indicatori di densità vascolare sono associate a un aumento del rischio di ictus del 10-19%.
  • Modifiche in 3 indicatori di calibro mostrano un incremento del rischio del 10-14%.
  • Variazioni negli indicatori di complessità e torsione sono legate a un aumento del rischio del 10,5-19,5%.

Questi dati dimostrano che l’impronta digitale vascolare della retina potrebbe diventare un parametro essenziale per la valutazione del rischio di ictus, fornendo un’alternativa ai metodi tradizionali come la misurazione della pressione arteriosa o l’analisi del colesterolo.

Verso una diagnosi più precisa e personalizzata

L’analisi retinica rappresenta una nuova frontiera nella prevenzione dell’ictus. Grazie a tecnologie avanzate come la fotografia del fondo oculare e l’intelligenza artificiale, sarà possibile integrare questi dati nelle valutazioni cliniche per individuare precocemente i soggetti a rischio e intervenire tempestivamente.

In futuro, questa metodologia potrebbe diventare uno strumento di screening di routine, permettendo ai medici di personalizzare le strategie di prevenzione e ridurre il numero di ictus attraverso diagnosi più precoci ed efficaci.

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