Nei primi mesi di vita, il cranio del neonato è straordinariamente plastico. Questa flessibilità, necessaria per la nascita e lo sviluppo cerebrale, lo rende però vulnerabile a deformazioni. Tra queste, la plagiocefalia posizionale – un appiattimento asimmetrico del cranio – rappresenta una condizione sempre più comune, spesso rilevata già entro i primi 3-4 mesi di vita.
La correlazione tra plagiocefalia e disturbi otorinolaringoiatrici
A lungo considerata una semplice alterazione estetica, la plagiocefalia è oggi oggetto di crescente attenzione da parte della comunità scientifica, alla luce di nuove evidenze che ne rivelano una possibile influenza su diversi ambiti dello sviluppo infantile, in particolare quello otorinolaringoiatrico (ORL). Non è raro, infatti, che i bambini affetti da plagiocefalia presentino anche otiti ricorrenti, disfunzioni della ventilazione nasale, difficoltà respiratorie notturne e, in alcuni casi, ritardi nell’acquisizione del linguaggio.
Una delle ipotesi più accreditate riguarda l’influenza della deformazione cranica sull’equilibrio delle strutture ossee e muscolari che compongono il massiccio facciale. Alterazioni nella simmetria del cranio possono modificare la posizione dell’orecchio medio e della tromba di Eustachio, ostacolandone il drenaggio e favorendo così l’accumulo di secrezioni e le infezioni. A cascata, queste condizioni possono determinare una temporanea perdita uditiva e rallentare l’apprendimento fonologico, in un’età cruciale per lo sviluppo del linguaggio.
In questa prospettiva, il trattamento precoce della plagiocefalia assume una valenza che va ben oltre il solo aspetto estetico. Agire entro i primi sei mesi di vita consente di sfruttare al massimo la modellabilità del cranio e prevenire l’insorgenza di squilibri strutturali e funzionali. Oltre alle consuete strategie posturali e all’impiego selettivo di ortesi craniche, l’approccio manuale osteopatico si sta affermando come un’opzione integrativa promettente, capace di intervenire in modo delicato, ma profondo, sul sistema muscolo-scheletrico e viscerale del neonato.
L’approccio manuale osteopatico
IL’integrazioneAttraverso tecniche non invasive, l’osteopatia pediatrica mira a favorire il corretto allineamento delle strutture craniche, a migliorare la mobilità delle ossa del cranio e la funzionalità delle vie respiratorie superiori. Non si tratta di una “manipolazione” aggressiva, ma di un lavoro di ascolto e riequilibrio, che tiene conto delle dinamiche fisiologiche dell’organismo in crescita.
I primi risultati osservati in ambito clinico sono incoraggianti: una ricerca italiana del 2024 condotta su oltre 400 neonati ha rilevato miglioramenti significativi nella simmetria cranica e una riduzione degli episodi di otite media dopo trattamenti osteopatici mirati.
Anche lo studio di Gasperini et al. (2021) ha documentato, in un gruppo di lattanti trattati con tecniche osteopatiche, un miglioramento misurabile degli indici cefalometrici e un alto grado di soddisfazione da parte dei genitori, in assenza di effetti collaterali.

Naturalmente, come ogni approccio terapeutico, anche quello osteopatico richiede una corretta integrazione nel percorso clinico del bambino. È fondamentale una diagnosi precoce da parte del pediatra, eventualmente affiancata da una valutazione osteopatica nei casi in cui si osservi una tendenza persistente alla rotazione preferenziale del capo o un’asimmetria cranica evidente.
Un approccio multidisciplinare, che coinvolga pediatri, terapisti della neuropsicomotricità, ORL e osteopati formati in ambito neonatale, rappresenta oggi la modalità più efficace per accompagnare lo sviluppo armonico del neonato.
In definitiva, riconoscere e trattare la plagiocefalia non significa solo intervenire sull’aspetto estetico del cranio, ma tutelare il benessere globale del bambino, prevenendo disturbi sensoriali e respiratori che potrebbero avere ripercussioni durature.
In questo contesto, le tecniche manuali osteopatiche rappresentano un valido strumento terapeutico, da impiegare con competenza e sensibilità, al servizio della salute dei più piccoli.
👉 Se sei un professionista della salute interessato ad approfondire l’approccio osteopatico in ambito neonatale, iscriviti all’Academy di Osteopatia Pediatrica: un percorso formativo completo, basato su evidenze scientifiche e casi clinici reali, pensato per fornire strumenti pratici e aggiornati per intervenire efficacemente nella presa in carico del neonato.
Unisciti a una rete di professionisti preparati e consapevoli, pronti a fare la differenza nel futuro dei bambini.
Bibliografia
- Rohde JF, Goyal NK, Slovin SR, Hossain J, Pachter LM, Di Guglielmo MD. Association of Positional Plagiocephaly and Developmental Delay Within a Primary Care Network. J Dev Behav Pediatr. 2021 Feb-Mar 01;42(2):128-134. doi: 10.1097/DBP.0000000000000860. PMID: 33538454; PMCID: PMC8833012.
- Lynch, M. E., White, M. J., Rabatin, A. E., Brandenburg, J. E., Theuer, A. B., Viet, K. M., Hollman, J. H., & Driscoll, S. W. (2024). Incidence of Nonsynostotic Plagiocephaly and Developmental Disorders. JAMA pediatrics, 178(9), 899–905. https://doi.org/10.1001/jamapediatrics.2024.2304
- Panza, R., Sorrentino, M., & Balzanelli, C. (2024). Positional plagiocephaly: results of the osteopathic treatment of 424 infants. Italian Journal of Pediatrics, 50, 45.
- Gasperini, M., et al. (2021). Effetti dell’OMT su neonati con plagiocefalia posizionale: studio clinico prospettico osservazionale. Medicina Osteopatica, 11(2), 18-27.
- Rogers, G. F. (2011). Deformational plagiocephaly, brachycephaly, and scaphocephaly. Part I: diagnosis, prevention, and treatment. Journal of Craniofacial Surgery, 22(1), 9-16.
Leggi anche:
Pavimento pelvico
L’impatto emotivo dell’isterectomia sulla donna
Infertilità Maschile

Vorresti rimanere sempre aggiornato sulle ultime novità in ambito sanitario?
Iscrivi alla nostra nostra newsletter CLICCA QUI