La memoria è fondamentale per la nostra identità, le relazioni e la capacità di prendere decisioni consapevoli. Tradizionalmente, è stata considerata una funzione esclusiva del cervello. Tuttavia, nuove ricerche suggeriscono che altre cellule del corpo potrebbero avere la capacità di immagazzinare informazioni, influenzando vari aspetti della salute.
Uno studio pubblicato su Nature Communications nel novembre 2024 dal Center for Neural Science della New York University (NYU) ha scoperto che cellule del tessuto nervoso e renale mostrano un comportamento simile a quello delle cellule cerebrali nella memorizzazione di segnali chimici.
La memoria nelle cellule non cerebrali
Gli scienziati hanno osservato che, quando esposte a determinati stimoli, le cellule del tessuto nervoso e renale attivano un gene associato alla memoria, suggerendo che anche fuori dal cervello esistano meccanismi di immagazzinamento delle informazioni.
Questa scoperta ha portato alla teoria che ogni tipo di cellula potrebbe conservare ricordi legati alla propria funzione specifica. Un esempio è la memoria metabolica, in cui il corpo ricorda il suo stato precedente di peso e cerca di ristabilirlo dopo una perdita o un aumento significativo.
Questa nuova prospettiva sulla memoria potrebbe rivoluzionare il modo in cui comprendiamo:
- Il metabolismo e il recupero del peso dopo una dieta
- Le malattie croniche e il modo in cui il corpo risponde ai trattamenti
- La rigenerazione cellulare e la capacità di recupero dopo traumi o interventi
La memoria non è solo un fenomeno cerebrale, ma potrebbe essere distribuita in diverse parti del corpo, influenzando il nostro stato di salute in modi ancora da esplorare. Queste scoperte aprono nuove strade per la ricerca medica e per lo sviluppo di trattamenti più efficaci e personalizzati.
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