Criteri diagnostici dell’obesità clinica: non solo BMI

Un approccio innovativo alla diagnosi dell'obesità, che integra il BMI con misurazioni del grasso corporeo e segni di salute, per una valutazione più completa.

obesità

L’obesità, una condizione che colpisce milioni di persone nel mondo, è tradizionalmente diagnosticata tramite l’Indice di Massa Corporea (BMI). Tuttavia, un recente studio pubblicato su The Lancet Diabetes & Endocrinology e supportato da oltre 75 organizzazioni mediche globali, ha messo in luce come il BMI da solo non sia più sufficiente per una valutazione accurata dell’obesità. Questa ricerca ha proposto un metodo innovativo che integra l’analisi del grasso corporeo in eccesso e altri fattori critici di salute individuale.

Perché il BMI non basta nella diagnosi dell’obesità?

Il BMI, pur essendo uno degli strumenti più comuni per classificare il peso corporeo, non tiene conto della distribuzione del grasso nel corpo, un aspetto cruciale per valutare i rischi per la salute legati all’obesità. Non distingue, ad esempio, tra grasso viscerale (quello che si accumula intorno agli organi interni come fegato, cuore e muscoli) e grasso sottocutaneo (quello che si accumula sotto la pelle). L’accumulo di grasso viscerale è significativamente più pericoloso per la salute rispetto a quello sottocutaneo, aumentando il rischio di malattie metaboliche, cardiovascolari, diabete di tipo 2 e alcuni tipi di cancro.

Molte persone con un BMI “normale” potrebbero avere comunque una quantità elevata di grasso corporeo, ma senza che questa condizione venga rilevata. Al contrario, alcune persone con un BMI elevato potrebbero avere organi sani e nessun segno di malattia, nonostante il loro indice di massa corporea elevato. Questo fenomeno evidenzia la necessità di criteri diagnostici più completi per valutare l’obesità in modo accurato.

Criteri diagnostici alternativi all’obesità

Gli esperti hanno identificato una serie di criteri diagnostici che vanno oltre il BMI. Tra questi, alcuni dei più rilevanti includono:

  1. Misurazione del grasso corporeo: L’analisi del grasso viscerale, come attraverso tecniche avanzate di imaging (ad esempio, la tomografia computerizzata o la risonanza magnetica), permette di identificare i depositi pericolosi di grasso negli organi vitali.
  2. Dispnea: La difficoltà respiratoria, soprattutto durante l’attività fisica, può essere un segnale di obesità grave e di problemi cardiovascolari legati all’accumulo di grasso.
  3. Insufficienza cardiaca: Un cuore che non riesce a pompare sangue con la giusta efficienza, spesso causata da un eccessivo accumulo di grasso intorno al cuore.
  4. Dolori articolari: L’obesità, soprattutto quando è associata a un accumulo significativo di peso, può mettere una pressione eccessiva sulle articolazioni, portando a dolori cronici.
  5. Disfunzioni d’organo: L’obesità è associata anche a disfunzioni di organi vitali, come il fegato (steatosi epatica) e i reni.

Obesità preclinica: rischi e interventi precoci

Un altro aspetto fondamentale è l’idea di “obesità preclinica”, una fase in cui si ha un accumulo di grasso corporeo senza ancora manifestare problemi di salute evidenti. Tuttavia, in questa fase, la persona potrebbe essere comunque a rischio di sviluppare malattie gravi, come il diabete di tipo 2, le malattie cardiovascolari e alcuni tumori. Gli interventi precoci, come modifiche nella dieta e nell’attività fisica, possono ridurre notevolmente il rischio di progressione verso condizioni patologiche gravi.

La ricerca recente ha sottolineato l’importanza di adottare un approccio diagnostico più completo e personalizzato per affrontare l’obesità. Il nuovo quadro diagnostico globale proposto offre una visione più accurata e dettagliata della salute individuale, prendendo in considerazione fattori quali la distribuzione del grasso corporeo, segni e sintomi di malattie e altre misurazioni critiche.

Con l’introduzione di questi criteri aggiuntivi, il trattamento dell’obesità potrebbe diventare più mirato ed efficace, consentendo ai professionisti della salute di adottare strategie più personalizzate e tempestive per migliorare la qualità della vita e ridurre i rischi legati a questa condizione.

In sintesi, l’obesità non deve essere vista solo come un aumento del peso corporeo, ma come una condizione complessa che richiede una diagnosi accurata e una gestione mirata. I nuovi criteri diagnostici sono un passo avanti verso una medicina più precisa e su misura, che aiuta a combattere l’obesità in modo più efficace e con interventi tempestivi.

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