Il portare in fascia è una pratica antica, presente in molte culture del mondo, che consiste nel trasportare il neonato o il bambino vicino al corpo dell’adulto attraverso l’uso di fasce o supporti in tessuto.
Le popolazioni africane, asiatiche e sudamericane hanno da sempre utilizzato sistemi di babywearing come parte integrante della cura quotidiana, in risposta ai bisogni di prossimità, nutrimento e sicurezza del piccolo.
In Europa e in Nord America, il portare è stato riscoperto e rivalutato negli ultimi decenni grazie a studi sull’attaccamento e allo sviluppo di una genitorialità ad alto contatto. L’interesse crescente per il babywearing si basa su evidenze scientifiche che confermano i benefici del contatto pelle a pelle e della prossimità emotiva nei primi mesi di vita.
Esistono diversi metodi di portare in fascia:
- la fascia lunga elastica (ideale nei primi mesi)
- la fascia rigida (versatile e adatta a tutte le età)
- il mei tai (ibrido tra fascia e marsupio)
- il marsupio ergonomico strutturato.
Ogni supporto ha caratteristiche specifiche e deve essere scelto in base all’età del bambino, alle esigenze del genitore e alle competenze motorie del portato.
I vantaggi per il bambino sono molteplici:
- riduzione del pianto (Hunziker & Barr, 1986)
- miglior sviluppo neuromotorio grazie alla stimolazione vestibolare
- regolazione della temperatura corporea
- della frequenza cardiaca e della respirazione.
- Inoltre, il portare favorisce l’allattamento a richiesta e rafforza il legame affettivo, sostenendo lo sviluppo dell’attaccamento sicuro.
Per il genitore, portare in fascia permette una maggiore libertà di movimento, facilita la gestione di più figli, promuove l’empowerment genitoriale e favorisce il riconoscimento precoce dei segnali del bambino. Inoltre, la vicinanza continua stimola l’ossitocina, riducendo lo stress e favorendo il benessere emotivo postnatale.
Un portare sicuro ed efficace richiede una corretta informazione: è importante rispettare i principi di ergonomia (posizione “a M” delle anche, schiena fisiologicamente curvata) e affidarsi a operatori formati nel babywearing per l’apprendimento delle legature.
In conclusione, il portare in fascia non è solo una modalità di trasporto, ma un gesto relazionale e affettivo che nutre il corpo e la mente del bambino e sostiene l’esperienza emotiva del genitore, valorizzando un sapere antico con il supporto della scienza moderna.
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