Al momento della nascita, le fontanelle craniche sono aree di tessuto connettivo e membranoso, prive di ossificazione completa. Questa caratteristica fornisce flessibilità al cranio, consentendo al neonato di adattarsi durante il processo del parto e di accomodare la crescita cerebrale rapida nei primi mesi di vita.
Il processo di ossificazione inizia quando il tessuto connettivo delle fontanelle inizia a trasformarsi in osso attraverso il deposito di sali di calcio. Le ossa circostanti crescono gradualmente verso il centro delle fontanelle, riducendo progressivamente la dimensione degli spazi molli.
Chiusura Graduale delle Fontanelle
La chiusura delle fontanelle craniche è un processo graduale che si verifica nel corso dei primi anni di vita del neonato. La fontanella anteriore è generalmente l’ultima a chiudersi, spesso entro i 18 mesi di vita. La fontanella lambdoidea, situata sulla parte posteriore del cranio, richiede meno tempo, spesso chiudendosi verso i 3 mesi di età. Durante questo periodo, il tessuto connettivo viene gradualmente sostituito da osso, consolidando la struttura del cranio.
La chiusura delle fontanelle è un segno di sviluppo cranico sano e avviene parallelamente alla crescita del cervello del neonato. La completa ossificazione delle fontanelle fornisce al cranio una solida protezione per il sistema nervoso in sviluppo e segna il completamento della fase iniziale dello sviluppo cranico.
Il processo di ossificazione e chiusura delle fontanelle craniche rappresenta una tappa fondamentale nello sviluppo del neonato. La continua osservazione da parte dei genitori e degli operatori sanitari durante questo periodo è essenziale per garantire una transizione fluida e monitorare eventuali segni di anomalie nello sviluppo cranico. In definitiva, la chiusura delle fontanelle segna il passaggio verso una nuova fase di crescita e adattamento del neonato nel mondo che lo circonda.
Figure professionali interessate
Questo argomento, che riguarda l’ossificazione e la chiusura delle fontanelle craniche del neonato, può essere di particolare interesse per ostetriche e terapisti delle neuro psicomotricità dell’età evolutiva.
Le ostetriche possono trarre beneficio da queste informazioni per approfondire la comprensione dello sviluppo cranico del neonato durante il parto e per riconoscere eventuali anomalie o ritardi nella chiusura delle fontanelle.
D’altra parte, i terapisti delle neuro psicomotricità dell’età evolutiva possono applicare tali conoscenze nella valutazione della crescita e dello sviluppo cranico dei bambini nei primi anni di vita, identificando possibili correlazioni tra il ritardo nella chiusura delle fontanelle e le sfide neurologiche o motorie che potrebbero influenzare il loro sviluppo.
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