Uno studio rivela che i lockdown e la didattica a distanza hanno causato un incremento significativo dei disturbi del sonno nei minori, a causa del tempo trascorso davanti agli schermi.
Durante la pandemia da Covid-19, i lockdown e la didattica a distanza hanno portato a un aumento drastico dell’esposizione ai dispositivi elettronici nei bambini, causando un notevole incremento dei disturbi del sonno. Uno studio condotto su oltre 1.000 bambini e adolescenti, coordinato dall’ospedale pediatrico Bambino Gesù insieme alle università Sapienza e Tor Vergata di Roma, ha evidenziato questa tendenza. I risultati, pubblicati sulla rivista Sleep Medicine, hanno rivelato che il 68,7% dei minori ha trascorso più tempo davanti agli schermi rispetto al periodo pre-pandemia.
Il tempo di esposizione agli schermi è triplicato per motivi scolastici e quasi raddoppiato per uso ricreativo. In particolare, il tempo trascorso per motivi scolastici è aumentato da meno di un’ora al giorno a tre ore e mezza, coinvolgendo il 72% dei bambini e dei ragazzi. Per l’uso ricreativo, il tempo è passato da un’ora e tre quarti a tre ore, interessando il 49,7% dei soggetti. L’aumento dell’esposizione ai dispositivi nelle ore serali è stato osservato nel 30% dei partecipanti allo studio. Ciò ha comportato un aumento significativo dei disturbi del sonno, poiché il tempo trascorso davanti agli schermi nelle ore serali è un fattore associato all’insorgenza di tali disturbi.
Lo studio ha valutato la presenza di disturbi del sonno attraverso l’uso di un questionario specifico, chiamato “Sleep Disturbance Scale for Children“. I disturbi del sonno sono aumentati del 50% rispetto al periodo pre-pandemia, passando da 240 a 367 bambini e adolescenti che ne mostravano segni. L’igiene del sonno è considerata la prima linea di trattamento per affrontare questi disturbi e promuovere un sonno sano nei minori.
Secondo i ricercatori, è importante considerare l’impatto dell’uso eccessivo dei dispositivi elettronici sulla salute del sonno dei bambini e dei ragazzi. Promuovere comportamenti adeguati per favorire un buon sonno durante l’infanzia e l’adolescenza è cruciale per migliorare l’apprendimento, le abilità cognitive e scolastiche, nonché le interazioni sociali.
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Il ruolo del terapista delle neuro psicomotricità dell’eta evolutiva
In questo contesto di crescente preoccupazione per la salute del sonno dei minori, emerge il ruolo cruciale del terapista delle neuro psicomotricità dell’età evolutiva. Questa figura sanitaria, specializzata nel comprendere e intervenire sulle connessioni tra mente e corpo durante lo sviluppo, potrebbe offrire un supporto indispensabile nel mitigare gli effetti negativi dell’eccessiva esposizione ai dispositivi elettronici. Attraverso approcci terapeutici mirati, il terapista può contribuire a migliorare la qualità del sonno nei bambini e negli adolescenti, promuovendo un benessere psicofisico ottimale. In un momento in cui la tecnologia ha un impatto sempre più pervasivo sulla vita quotidiana dei giovani, investire nelle competenze e nelle risorse del terapista delle neuro psicomotricità potrebbe rappresentare una strategia efficace per garantire uno sviluppo sano e armonioso delle nuove generazioni.
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