Coliche del neonato

Eziologia, diagnosi e trattamento integrato

Coliche

Le coliche infantili sono tra i disturbi funzionali più comuni nei primi mesi di vita, e arrivano a interessare fino al 25% dei neonati. Il pianto inconsolabile e apparentemente immotivato rappresenta una delle principali fonti di stress per i genitori e spesso una sfida clinica per i professionisti sanitari. La colica si manifesta più frequentemente a fine giornata o pochi minuti dopo la poppata, con un episodio che può durare anche ore. Il lattante appare agitato, irritabile, con frequenti movimenti di flessione-estensione degli arti inferiori che mimano spasmi, e non si calma facilmente.

Vediamo un inquadramento clinico aggiornato, integrando anche elementi neurovegetativi e manipolativi dove indicato.

Possibili eziologie

L’origine delle coliche è multifattoriale e non ancora completamente chiarita. Tra le ipotesi più accreditate figurano:

  • Immaturità del tratto gastrointestinale, che porta a una gestione inefficiente dei gas e a transiti irregolari.
  • Disbiosi intestinale, ovvero un’alterazione nella composizione del microbiota, che può influenzare la motilità e la sensibilità viscerale.
  • Intolleranza o allergia alle proteine del latte vaccino, soprattutto nei neonati alimentati con formula, ma anche nei casi di allattamento al seno (dove può essere utile modificare la dieta materna).
  • Scarsa regolazione neurovegetativa, con uno squilibrio del sistema ortosimpatico e parasimpatico spesso di origine perinatale. Questo spiega alcuni riscontri tipici come spasmi del diaframma e ipersensibilità addominale alla palpazione.
  • Fattori psico-emotivi: la relazione madre-bambino e lo stato emotivo genitoriale giocano un ruolo importante. Uno stato di ipereccitabilità del neonato può essere in parte riflesso di una sintonizzazione relazionale alterata o non ottimale

Diagnosi

La diagnosi delle coliche è clinica, basata su osservazione diretta e anamnesi. Il criterio di Wessel (pianto per >3 ore/giorno, >3 giorni/settimana per almeno 3 settimane) resta ancora un riferimento. È importante escludere cause organiche nei casi in cui siano presenti red flags: vomito biliare, febbre, scarso accrescimento, sangue nelle feci o distensione addominale severa.

L’esame obiettivo può rivelare:

  • Scarso beneficio dalle tecniche di consolazione abituali
  • Ipersensibilità generalizzata dell’addome
  • Tono diaframmatico alterato (spasmi o ipotonia)
  • Preferenza per posizioni prone o contenitive, anche se non esiste una posizione antalgica univoca

Trattamento delle coliche

La gestione delle coliche deve essere multimodale, con approccio graduale e centrato sulla famiglia. Le principali strategie includono:

Supporto ai genitori e contenimento emotivo

Il primo passo è rassicurare la famiglia, spiegando la natura benigna e autolimitata del disturbo. La componente relazionale è centrale: il pianto può essere modulato da ansia genitoriale o tensioni emotive non esplicitate.

Alimentazione

In caso di allattamento al seno, può essere indicata  una revisione della dieta materna (es. eliminazione di latticini o alimenti fermentanti). Nei neonati alimentati con formula, si può valutare l’uso di formule ipoallergeniche o a base di proteine idrolizzate.

Probiotici: Lactobacillus reuteri DSM 17938

Questo ceppo ha dimostrato effetti potenzialmente benefici in diversi studi:

  • Contrasta l’ipereccitabilità del sistema nervoso enterico e gangliare
  • Migliora la motilità intestinale
  • Agisce sul dolore viscerale tramite modulazione dei nervi sensoriali enterici
  • Riduce l’attività dei canali IKC nel colon (effetto rilassante)
  • Modula la risposta immunitaria (↓ citochine pro-infiammatorie; ↑ IL-10 e TGF-β)

Approccio manuale osteopatico (se indicato)

In casi selezionati, l’intervento manuale può favorire una regolazione del sistema neurovegetativo:

  • Equilibrazione viscerale secondo approccio Barral o tecniche riflesse
  • Normalizzazione ortosimpatica: pelvi, rachide dorsale, prima costa, C0
  • Normalizzazione parasimpatica: Craniale (protocollo generale) Fasciale (tratto cervicale e toracico)
  • Manipolazione del diaframma

In sintesi, le coliche non sono solo un disturbo intestinale ma un’espressione complessa del sistema neuroenterico e relazionale del neonato. L’approccio deve tener conto dell’equilibrio digestivo, del tono neurovegetativo e dell’ambiente affettivo, in un’ottica integrata e personalizzata.

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