L’evoluzione dell’Osteopatia in Italia
Negli ultimi anni, l’osteopatia ha compiuto notevoli progressi in Italia, segnando una svolta decisiva nel suo percorso di regolamentazione e riconoscimento come professione sanitaria. Questo processo, avviato con una serie di riforme legislative e accordi istituzionali, ha trovato compimento nell’ istituzione dei primi corsi di laurea.
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La svolta normativa: la Legge 11 gennaio 2018, n. 3 (“Legge Lorenzin”)
Il 2018 rappresenta un anno fondamentale per l’osteopatia in Italia. Con la Legge 11 gennaio 2018, n. 3, nota come Legge Lorenzin, l’osteopatia è stata formalmente individuata come professione sanitaria.
Questa legge ha rappresentato il primo passo per colmare il vuoto normativo esistente, mettendo l’Italia al passo con altri paesi in cui l’osteopatia è già una disciplina consolidata.
L’Accordo Stato-Regioni del 5 novembre 2020: la definizione del profilo professionale
In attuazione della Legge 3/2018, il 5 novembre 2020 è stato siglato l’Accordo Stato-Regioni che definisce in modo dettagliato il profilo professionale dell’osteopata.
L’Accordo individua gli ambiti di attività e le funzioni dell’osteopata, i criteri per la valutazione dell’esperienza professionale e per il riconoscimento dei titoli equipollenti e la necessità di una laurea triennale universitaria abilitante o di un titolo equipollente ai fini dell’iscrizione all’albo professionale.
Questo documento ha rappresentato un passaggio cruciale verso l’istituzionalizzazione dell’osteopatia come professione sanitaria a pieno titolo, delineandone le competenze operative e l’inquadramento normativo.
La regolamentazione definitiva: DPR 7 luglio 2021, n. 131
Il successivo Decreto del Presidente della Repubblica del 7 luglio 2021, n. 131 ha recepito l’Accordo Stato-Regioni del 2020, conferendo forza normativa al riconoscimento dell’osteopatia come professione sanitaria.
Il decreto sancisce che l’osteopata è un professionista sanitario con laurea triennale universitaria abilitante o titolo equipollente, iscritto all’albo, che opera autonomamente o in collaborazione con altre figure sanitarie, focalizzandosi sulla prevenzione e il mantenimento della salute attraverso tecniche manuali non invasive.
L’ordinamento didattico universitario: Decreto Interministeriale 1° dicembre 2023, n. 1563
Con il Decreto Interministeriale 1° dicembre 2023, n. 1563, è stato approvato l’ordinamento didattico del Corso di Laurea in Osteopatia, appartenente alla classe L/SNT/4 delle professioni sanitarie della prevenzione.
Il decreto definisce gli obiettivi formativi qualificanti, prevedendo che i laureati siano in grado di pianificare trattamenti basati su approcci manuali esterni e non invasivi, adeguati alle caratteristiche della persona.
Si tratta di un passo decisivo verso la piena integrazione dell’osteopatia nel sistema universitario e sanitario nazionale, assicurando una formazione accademica solida e riconosciuta. Il decreto, tuttavia, non disciplina ancora i criteri di equipollenza per chi ha conseguito titoli o maturato esperienze nel sistema formativo pre-universitario, rimandando la questione a un successivo provvedimento.
L’equipollenza dei titoli e la transizione dei professionisti già formati
Il tema dell’equipollenza dei titoli riveste un’importanza centrale nel processo di riconoscimento dell’osteopatia. Essa serve a garantire che chi ha conseguito titoli di formazione in osteopatia presso scuole private o ha maturato una comprovata esperienza professionale possa ottenere un riconoscimento giuridico equivalente al nuovo titolo universitario.
Ad oggi, è stato diffuso uno schema di Accordo Stato Regioni per l’individuazione dei criteri per il riconoscimento della equipollenza dei titoli pregressi per l’esercizio della professione di Osteopata firmato in data 31 luglio 2025; tuttavia, in assenza della sua approvazione definitiva e pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, non sono ancora disponibili indicazioni ufficiali sui criteri di riconoscimento.
I pionieri dell’osteopatia universitaria: Università di Verona e Università di Firenze
L’anno accademico 2024-2025 rappresenta una tappa storica: per la prima volta in Italia vengono attivati corsi di laurea in osteopatia presso l’Università di Verona e l’Università di Firenze.
L’Ateneo di Verona potrà contare sulla collaborazione di EOM Italia, che fornirà un contributo formativo e pratico fondamentale per la preparazione degli studenti. Il Professor Smania, presidente del Corso di Laurea in Osteopatia e del Master Universitario in Osteopatia nei Disturbi Neuro Muscolo Scheletrici, ha sottolineato il valore di questo nuovo percorso, che si affianca al già consolidato Master, ampliando così le opportunità di formazione avanzata e specializzazione.