FAQ – Riconoscimento dei titoli in Osteopatia ed equipollenza
Aggiornato al 19 dicembre 2025
Aggiornamento basato sull’accordo sancito il 18 dicembre 2025 per l’individuazione dei criteri per il riconoscimento dell’equipollenza dei titoli pregresso per l’esercizio della professione di osteopata.
L’accordo ad oggi non è ancora stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale ma rappresenta il completamento dei passaggi normativi per il riconoscimento della figura sanitaria dell’osteopata in Italia.
1. Che cosa significa “equipollenza” del titolo in osteopatia?
L’equipollenza è il processo attraverso il quale un titolo formativo conseguito prima dell’istituzione del corrispondente corso di laurea viene riconosciuto equivalente alla laurea.
Avviene dopo un percorso di integrazione universitario definito da decreti e accordi Stato–Regioni.
Non è un riconoscimento automatico: richiede documentazione formale del percorso svolto e crediti formativi universitari (CFU) integrativi.
2. L’equipollenza sarà automatica per chi ha già un Diploma in Osteopatia (D.O.)?
No, non è prevista nessuna corrispondenza automatica.
Le persone con un titolo di Osteopata e una formazione con determinate caratteristiche dovranno iscriversi a degli elenchi speciali ad esaurimento.
A seguire, dovranno sostenere presso le Università in cui sia attivato un Corso di Laurea in Osteopatia, un esame di abilitazione.
3. Chi potrà richiedere l’equipollenza?
Potranno accedere coloro che hanno completato un percorso formativo documentato in osteopatia (full-time o part-time), purché conforme agli standard minimi richiesti dallo schema di accordo.
Dovranno dimostrare di avere svolto ore di teoria, pratica e tirocinio coerenti con i requisiti definiti dal decreto.
4. In cosa consiste il percorso universitario di integrazione per ottenere l'equipollenza?
Consiste nel frequentare un percorso universitario di integrazione composto da insegnamenti teorici, attività professionalizzanti e tirocinio clinico finalizzati al conseguimento dei CFU non conseguiti in precedenti percorsi formativi. L’entità dell’integrazione dipenderà dalla formazione pregressa: non è uguale per tutti. Questo percorso consente di essere ammessi all’esame di abilitazione universitario.
5. Cos’è l’esame di abilitazione universitario previsto nel percorso di equipollenza?
L’esame di abilitazione è la prova finale del percorso di equipollenza, volta a verificare che il candidato possieda le competenze previste dal profilo dell’Osteopata. Può comprendere una prova teorica, una prova pratica/clinica e la valutazione del tirocinio o delle attività professionalizzanti svolte durante il percorso integrativo, la cui entità dipende dalla formazione pregressa.
6. Che titolo viene rilasciato al termine dell’esame di abilitazione universitario?
Una volta superato l’esame di abilitazione all’esercizio della professione di osteopata, l’Università rilascia un attestato di titolo di laurea in Osteopata o di equipollenza dei titoli pregressi alla laurea abiitante all’esercizio della professione sanitaria di Osteopata.
7. Perché servono crediti aggiuntivi se ho già un percorso quinquennale?
Perché un percorso privato, pur strutturato, non coincide automaticamente con gli standard accademici universitari. L’equipollenza serve ad allineare il titolo pregresso allo standard accademico definito dal Decreto Interministeriale 1° dicembre 2023, n. 1563 che definisce l’ordinamento didattico del corso di laurea in osteopatia in termini di contenuti formativi, crediti formativi universitari (CFU), attività professionalizzanti e tirocinio clinico.
8. Quando sarà possibile richiedere l’equipollenza?
Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, una volta che gli Ordini avranno istituito gli elenchi speciali e gli albi, e le Università avranno attivato i percorsi di integrazione dedicati agli osteopati con titolo pregresso, sarà possibile procedere con il riconoscimento dei titoli. È una fase che richiede passaggi tecnici e istituzionali non ancora completati.
Nessuna procedura è attualmente aperta.
9. Chi ha una laurea sanitaria avrà un percorso più breve?
Sì. Chi possiede una laurea sanitaria e il titolo di Osteopata dovrà comunque completare un percorso teorico-pratico, ma con requisiti ridotti rispetto a chi non ha una laurea:
- Formazione teorica: almeno 1.500 ore (60 CFU) invece di 2.400 ore (96 CFU);
- Tirocinio pratico: almeno 1.000 ore (40 CFU) invece di 1.500 ore (60 CFU).
In sintesi, i laureati in professioni sanitarie con titolo di Osteopata potranno ottenere un esonero superiore a 30 CFU, ma sarà comunque necessario integrare i CFU specifici dell’Osteopatia.
10. La durata della formazione in osteopatia (triennale o quinquennale) influisce sul percorso di equipollenza?
Non direttamente. La valutazione per l’equipollenza non si basa sulla durata del corso, ma sul possesso del titolo di Osteopata (DO) e sul contenuto del percorso formativo completato, comprendente formazione teorica, tirocinio e attività professionalizzanti.
11. L’esperienza lavorativa come osteopata può sostituire parti del percorso?
Può essere considerata come esperienza pregressa, utile alla valutazione complessiva del curriculum, ma non sostituisce automaticamente tirocini o CFU universitari richiesti per legge.
Se il tirocinio pratico previsto non raggiunge il minimo richiesto (1.000 ore/40 CFU senza laurea sanitaria, 1.000 ore/40 CFU con laurea), può essere integrato con esperienza lavorativa documentata di almeno 36 mesi (anche non continuativi), tramite Partita IVA, contratti, documenti fiscali o altri atti che dimostrino l’attività professionale, svolta a partire da gennaio 2018 sino ai 2 anni successivi la pubblicazione dell’accordo in Gazzetta Ufficiale.
In pratica: chi esercita la professione di osteopata potrà raccogliere documentazione fiscale che attesti lo svolgimento dell’attività datata dal gennaio 2018 sino ad oggi e continuare a raccogliere i documenti per i prossimi 2 anni almeno!
12. È sicuro che tutti potranno ottenere l’equipollenza?
Il sistema è progettato per permettere l’accesso al maggior numero di professionisti, ma la valutazione sarà individuale. L’unico modo per tutelarsi è possedere un percorso formativo completo, documentato e conforme agli standard europei, in particolare alla norma UNI EN 16686, che definisce i requisiti minimi per i corsi di formazione in osteopatia a livello europeo. Il rispetto di questi standard aumenta le probabilità di riconoscimento.
13. Perché è importante completare o riprendere la formazione adesso?
Perché chi entrerà nella fase di transizione con un titolo completo sarà in posizione molto più favorevole: chi ha un percorso consolidato avrà maggiore tutela e i requisiti per accedere agli Elenchi Speciali e all’esame abilitate per Equipollenza.