Mi sono laureato nel 2010 a Verona in fisioterapia. Quelli per me furono 3 anni molto intensi, tanto è stato lo studio ma tante anche le soddisfazioni sia dai docenti che dai primi pazienti.
Dopo la laurea ho trovato lavoro in un centro per ragazzi disabili e subito dopo in una RSA. Ho iniziato così a fare le mie prime vere esperienze lavorative, più passava il tempo però e più sentivo di volere di più.
Così decisi di iniziare a collaborare con uno dei professionisti più competenti che conoscevo sul territorio il Dr. Enea Maraia, fisioterapista e osteopata. Mi ricordo ancora quella sera in cui mi feci coraggio, bussai alla sua porta e gli chiesi di poter entrare a far parte della sua squadra. Mi diede fin da subito la possibilità supportarlo con i pazienti che trattava provenienti dal mondo sportivo.
Per la prima volta le persone si aspettavano qualcosa da me e io avevo voglia di soddisfare la fiducia che riponevano i me.
Grazie ad Enea e ai corsi fatti negli anni sono riuscito a mettere in maniera concreta e consapevole le mani sui miei pazienti…poi è arrivata EOM: sono stato uno dei primi studenti della prima edizione del Master Universitario in Osteopatia nelle Disfunzioni Neuro Muscolo Scheletriche della scuola di osteopatia a Verona.
Devo ringraziare Enea per questa scelta di percorso nella scuola di osteopatia a Verona, collaborare con lui mi ha permesso di scoprire le potenzialità e il valore di un approccio osteopatico. La qualità del lavoro che vedevo mettere in atto da lui mi ha fatto convincere che quello era il percorso che volevo intraprendere.
In classe mi sono trovato bene fin da subito, ho scoperto del buono in tutti i docenti che ho incontrato e ho cercato di assimilare quanto più potevo. Quello di EOM è un percorso che dà grandi soddisfazioni a livello professionale, ti permette di utilizzare subito in studio quanto appreso a lezione e vedere gli effetti che queste tecniche e manipolazioni hanno sui pazienti.
Mentre frequentavo le lezioni iniziai a seguire i ragazzi under 16 dell’Hellas Verona e per la prima volta iniziai a girare a livello nazionale per lavoro: è stata un’esperienza diversa e particolare. Ho sempre amato il mondo dello sport e grazie alle esperienze maturate e al percorso formativo intrapreso lo staff era orgoglioso del mio lavoro.
Erano sodisfatti di come unire le competenze osteopatiche a quelle fisioterapiche portassero un valore aggiunto alla riabilitazione dell’atleta.
Finito l’anno la prima squadra era stata promossa e viste le competenze che avevo dimostrato mi chiesero di salire di categoria come terapista. Arrivarci come professionista per me è stata una grandissima soddisfazione.
Nel frattempo però i pazienti in ambito privato aumentavano, sentivano parlare di me e questa era la più grande soddisfazione che potessi desiderare, mi appagava moltissimo… l’impegno calcistico iniziava ad essere veramente importante e, di fronte ad una scelta, ho preferito dedicarmi a 360° gradi al paziente in ambulatorio.
Sono molto soddisfatto di quello che faccio, mi piace il rapporto che instauro con chi scegliere di venire da me.