Una caratteristica presente in tutti gli esseri umani è la capacità di ridere.
La capacità di ridere inizia dall’infanzia tra il secondo e il sesto mese di vita, il suo meccanismo si produce attraverso la cooperazione di vari sistemi che lavorano per creare un modello espressivo attraverso alterazioni respiratorie, facciali, corporee, acustiche e cognitive.
Risultati di diversi studi negli adulti hanno suggerito che la risata spontanea può influenzare l’asse HPA attraverso la riduzione dei livelli di cortisolo, che può diminuire lo stress.
Uno studio del Journal of Neuroscience (Manninen et al, 2017) ha scoperto che le risate sociali aumentano le sensazioni piacevoli e innescano il rilascio di oppioidi endogeni nel cervello: i partecipanti a questo studio avevano inoltre mostrato una soglia del dolore aumentata dopo aver visto una commedia comica.
Anche il beneficio fisico della risata è ampio in quanto fornisce un allenamento per i sistemi corporei, compresi i sistemi cardiovascolare, polmonare e respiratorio.
La risata infatti condivide vantaggi comuni associati all’esercizio fisico: può avere un impatto sulla frequenza cardiaca e sulla pressione sanguigna, fa contrarre il diaframma, il torace e i muscoli addominali, spingendo i polmoni a lavorare di più forzando verso l’esteno l’aria rimanente e consentendo all’aria di entrare più in profondità nei polmoni, il che può consentire espirazioni più efficaci, grazie all’assistenza all’espansione degli alveoli.
I benefici della risata sono stati rafforzati da recenti ricerche che collegano vari benefici positivi, dai vantaggi fisici all’aumento della tolleranza al dolore, all’impatto sul potenziamento immunitario, oltre all’aiuto con diversi disturbi medici, come in oncologia, psichiatria e riabilitazione.
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