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Story di

Riccardo

Riccardo Rizzi, fisioterapista osteoapata, docente EOM Italia

Sono sempre stato uno sportivo e per questo motivo ho avuto a che fare continuamente con fisioterapisti: tra calcio, karate e nuoto, sono sempre stato in contatto con questa figura professionale. 

Nel 2001 mi sono laureato in Fisioterapia all’Università degli studi di Verona e già durante il tirocinio mi sono reso conto che la parte manuale e di riabilitazione ortopedica mi affascinava molto. La mia grande fortuna è stata avere bravissimi tutor durante i miei anni di studio che mi hanno fatto appassionare sempre di più alla parte relativa alla terapia manuale.

Ho lavorato per anni in ospedale, attraverso concorso pubblico, ed è lì che ho conosciuto l’amica Giada Meneghini, siamo stati colleghi di lavoro per diversi anni. Lei aveva già iniziato osteopatia, all’epoca esisteva solo la sede di Mozzecane, e fra una chiacchiera e l’altra ho scoperto EOM Italia. Non è passato molto tempo prima che mi convincessi: nel 2010 decisi di iscrivermi.

All’epoca ci tirarono su i docenti italiani storici e tanti spagnoli che ci hanno trasmesso la passione e l’amore per questa professione. 

L’approccio manuale è la punta di diamante dell’osteopatia, prendere in considerazione in maniera olistica il corpo è una cosa che mi ha sempre incuriosito. Dare globalità a delle problematiche del paziente ti permette di fare una costruzione ragionata di una catena. 

Dal terzo anno ho iniziato a fare l’assistente e poi subito il monitore, attività che ho portato avanti anche dopo il D.O.

Qualche tempo dopo è arrivata la proposta “vorresti diventare docente?”, ammetto che ero lusingato. Passare da monitore a docente porta con sè un bel carico di responsabilità in più. Ho iniziato così il mio percorso, e a conclusione sono andato in Spagna per l’esame finale. 

Il mio primo seminario da docente è stato in piena pandemia, il giorno del mio compleanno…si può dire che ho iniziato con il botto! Ho fatto praticamente due esordi, uno online e uno in presenza! in classe è stato tutto più facile e tornare alla normalità è stato molto bello. 

Mi piace molto insegnare, è adrenalinico! io dico che c’è sempre da imparare e avere un confronto aperto con gli studenti è molto stimolante. Voglio sempre arrivare molto preparato ai seminari perchè credo poi che EOM dia molto a tutti noi e di conseguenza è giusto darle tanto, è un atto di rispetto. 

L’abilità che dobbiamo avere come docenti è di appassionare, mostrare ai ragazzi che il bello arriva dal terzo anno in poi di formazione con craniale e viscerale e far vedere come l’osteopatia sia la professione più bella del mondo!

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