La sindrome dello stretto toracico (thoracic outlet syndrome – TOS) è stata uno degli argomenti più dibattuti degli ultimi 120 anni. Le strutture compromesse dalla condizione includono l’arteria e la vena subclavia, l’arteria e la vena ascellare e il plesso brachiale. La sintomatologia varia a seconda delle strutture compresse, portando a quadri clinici distinti.
I dati esistenti suggeriscono un’incidenza media tra i 3 e 80 casi ogni 1000 persone e tipicamente colpisce tra l’età adolescenziale e quella del giovane adulto, specialmente donne fra i 20 e i 50 anni.
Classificazione
La sindrome dello stretto toracico si distingue in neurogena (nTOS), venosa (vTOS) e arteriosa (aTOS).
La nTOS si verifica con compressione del plesso brachiale e compromette la maggior parte dei casi di TOS, causando il 95% di tutti i casi diagnosticati. Mentre la vTOS e la aTOS, che derivano dalla compressione dei vasi subclaveari, compromettono all’incirca rispettivamente circa il 4% e l’1% delle persone affette.
Una caratteristica distintiva della TOS è la riproducibilità della sintomatologia con movimenti specifici dell’arto superiore. Per la diagnosi sono utilizzate prove di immagine e test provocativi, che hanno una sensibilità del 72% e specificità del 53%.
Segni e sintomi
nTOS, vTOS e aTOS possiedono ognuna una caratteristica clinica basata sulla rispettiva struttura compromessa. È importante notare che esiste spesso una sovrapposizione dei sintomi quando molte strutture sono compresse. I segni e sintomi tipici della sindrome dello stretto toracico si manifestano a livello di uno o entrambi gli arti superiori ed includono parestesie, dolore esacerbato nell’abduzione di spalla, debolezza muscolare, cianosi, sensazione di pesantezza, durezza e tensione delle vene superficiali.
La TOS influisce sulla quotidianità della persona coinvolta, soprattutto nella sfera della vita domestica, lavorativa e sportiva.
Trattamento
In assenza di una compromissione vascolare significativa, atrofia muscolare e disabilità generali, il primo trattamento è conservativo e comprende la combinazione di riposo, educazione, modificazione delle attività, fisioterapia e FANS. Casi lievi di vTOS e aTOS vengono trattati con eparina intravenosa per prevenire l’espansione del trombo e ripristinare il flusso sanguigno. Se la condizione è refrattaria ad un trattamento conservativo della durata di 4-6 mesi, terapie più invasive come la chirurgia devono essere prese in considerazione.
Approccio osteopatico
Pochi studi prendono in considerazione il trattamento manipolativo osteopatico nella problematica di sindrome dello stretto toracico. La combinazione di manipolazioni High Velocity Low Amplitude (HVLA), tecniche di strain counterstrain e tecniche osteopatiche di release miofasciale possono essere utilizzate in base alle caratteristiche del paziente e alla esperienza clinica dell’operatore. Inoltre la tecnica di Still è stata descritta come potenzialmente efficace.
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Bibliografia essenziale
Kimberly PE, Dickey J, Halma KD. Kirksville, MO: A.T. Still University of Health Sciences, Kirksville College of Osteopathic Medicine, Dept. of Osteopathic Manipulative Medicine. Marcelline, MO: Walsworth Publishing; 2006. Outline Of Osteopathic Manipulative Procedures: The Kimberly Manual.