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Inquinamento atmosferico ed emicrania

Inquinamento atmosferico ed emicrania

L’emicrania è un disturbo debilitante che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. L’emicrania è una condizione complessa caratterizzata da mal di testa intensi e ricorrenti, spesso accompagnati da nausea, vomito e sensibilità alla luce e ai suoni. Mentre molteplici fattori possono scatenare un attacco di emicrania, sempre più evidenze indicano un legame significativo tra inquinamento atmosferico e la frequenza e gravità degli episodi emicranici.

Diversi studi hanno esaminato le condizioni meteorologiche, come la pressione barometrica, la temperatura ambiente e l’umidità relativa, in relazione all’emicrania.

I fattori legati al clima che colpiscono maggiormente le persone includono la luce solare intensa, il caldo/freddo estremo, il tempo ventoso, l’elevata umidità relativa, l’aria secca e la bassa pressione barometrica.

Prove crescenti suggeriscono che anche l’inquinamento atmosferico può scatenare l’emicrania: vari inquinanti atmosferici, tra cui piombo, monossido di carbonio, biossido di azoto, biossido di zolfo e particolato (PM10 e PM2,5), hanno un’associazione con l’intensità, la frequenza e la durata dell’emicrania.

Le particelle sottili presenti nell’aria inquinata, come il biossido di azoto e i composti organici volatili, possono penetrare nel sistema respiratorio e raggiungere il cervello, innescando una risposta infiammatoria e neurologica che può scatenare o peggiorare gli attacchi di emicrania.

Tra i vari inquinanti atmosferici, il biossido di azoto e il particolato hanno l’effetto maggiore sull’emicrania. Data l’associazione ben documentata tra alterazione del flusso sanguigno e insorgenza di emicrania, si ritiene che il PM2,5 possa attivare il sistema nervoso simpatico, che è il principale regolatore del sistema vascolare.

L’inquinamento atmosferico può agire come un trigger per altri fattori scatenanti dell’emicrania, come lo stress e i cambiamenti meteorologici, creando un ambiente ancora più ostile per chi soffre di questo disturbo.

Inoltre, è noto che gli inquinanti legati al traffico, come i precursori dell’ozono e il monossido di carbonio, provocano emicranie, in particolare nei climi freddi.

È possibile concludere pertanto che nel loro insieme, gli inquinanti e determinate condizioni meteorologiche possono aumentare il rischio di attacchi di emicrania. Questa connessione tra inquinamento atmosferico ed emicrania sottolinea l’importanza di promuovere politiche ambientali volte a ridurre le emissioni inquinanti e proteggere la salute pubblica. Inoltre, individui affetti da emicrania possono adottare misure preventive, come limitare l’esposizione all’aria inquinata e seguire uno stile di vita sano, per mitigare gli effetti negativi sull’emicrania e migliorare la loro qualità di vita.

▶️ Fonti:

Weather and air pollution as triggers of severe headaches

Examination of fluctuations in atmospheric pressure related to migraine

Weather, ambient air pollution, and risk of migraine headache onset among patients with migraine

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