fbpx

Fatigue cancro correlata (CRFS)

Il trattamento osteopatico come cura palliativa in soggetti affetti da fatigue cancro correlata

Cancro

A cura del dottor Antonio Anglani

La Cancer Related Fatigue Syndrome (CRFS) è uno dei disturbi più comuni della popolazione affetta da tumore. È caratterizzata da astenia grave, ansia, depressione, dolore, riduzione della qualità del sonno e della vita quotidiana. Nel complesso, è stata stimata la prevalenza di CRFS tra il 25% e il 99% dei pazienti con tumore, a seconda della popolazione esaminata. 

Rassegna dei trattamenti proposti per alleviare la CRFS

Le opzioni di trattamento non farmacologico per la CRFS sono limitate. Tuttavia, esiste un numero crescente di studi che indagano i trattamenti non farmacologici per la fatigue cancro correlata (CRFS).  I dati suggeriscono che l’esercizio riabilitativo consente una diminuzione da lieve a moderata della CRFS.  Inoltre, oltre il 50% dei soggetti con cancro utilizza un approccio di medicina complementare e alternativa (CAM) per la gestione dei sintomi. La diversità dei sintomi percepiti dai malati di cancro possono indicare che un approccio olistico alla diagnosi e al trattamento può portare benefici ai pazienti con cancro avanzato. 

Approccio osteoaptico alla fatigue Cancro-correlata

Il trattamento osteopatico nelle patologie oncologiche appare spesso come una red flag. Questa concezione non è del tutto corretta. Ad oggi, infatti, sono presenti diversi approcci (per esempio la terapia cranio-sacrale) che non presentano alcuna controindicazione al trattamento dei soggetti con patologie cancro-correlate e mostrano che i sintomi associati alla CRFS (dolore, dispnea, astenia, disturbi del sonno e del tono dell’umore) migliorano notevolmente e rapidamente a partire già dal termine delle prime sedute. In particolare, è molto utile utilizzare tecniche che consentono un riequilibrio funzionale del sistema craniale (in particolare rivolgendo l’attenzione alla sincondrosi sfeno-basilare, al forame lacero posteriore e a tutte le membrane intracraniche. Queste sono zone riccamente vascolarizzate ed innervate e che pertanto, qualora trattate, consentono un rilassamento generale del paziente e quindi una minore percezione della sintomatologia associata alla fatigue cancro correlata (CRFS)).  

Sfruttando l’approccio funzionale è possibile anche agire osteopaticamente a livello del centro frenico e a livello sacrale. Anche in questo caso si possono ottenere dei benefici, soprattutto per quanto concerne l’astenia, il tono dell’umore e la dispnea.  

Rispetto al tradizionale approccio fisioterapico, il trattamento osteopatico sulle persone con patologia oncologica appare più rilassante e pertanto meglio tollerato.  

Queste valutazioni sono in linea con la review sistematica condotta nel 2017 da Hilfiker et al.  

Conclusioni

La terapia cranio-sacrale migliora la qualità di vita dei soggetti con CRFS riducendo la loro percezione di dolore, l’astenia e migliorando il loro stato ansioso e/o depressivo. Per questo motivo si inserisce perfettamente all’interno del setting multidisciplinare di cure che hanno il fine di accompagnare la persona al termine della sua condizione patologica nel modo più degno possibile. 

Bibliografia essenziale: 

Leggi anche:

Cancro al seno e attività fisica

Giornata mondiale contro il cancro 

Un vaccino contro il melanoma

Newsletter Epistrofeo

Vorresti rimanere sempre aggiornato sulle ultime novità in ambito sanitario?

Iscrivi alla nostra nostra newsletter CLICCA QUI

Group 227 Vuoi iniziare il tuo percorso con noi?