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Fisiologia della suzione

il suo ruolo nel modellamento cranio-facciale

Fisiologia della suzione e il suo ruolo nel modellamento cranio-facciale

La suzione è un processo complesso che coinvolge 26 muscoli e sei paia di nervi cranici. Comprendere le strutture implicate è essenziale per individuare le possibili cause delle difficoltà di suzione, incluse condizioni come l’anchiloglossia e la retrognazia.

Particolarità anatomiche nel neonato

Un tempo si riteneva che i neonati potessero deglutire e respirare simultaneamente, ma la scienza ha smentito questa credenza. Infatti, se è vero che alla nascita, le vie aeree sono più protette rispetto all’età adulta, favorendo la sopravvivenza nei primi mesi di vita, è anche vero che il funzionamento delle strutture stesse è analogo a quello dell’adulto, poiché il contrario implicherebbe un flusso dell’alimento nelle vie aeree. Tutte le strutture coinvolte nel processo di suzione-deglutizione presentano differenze anatomiche rispetto all’adulto. Queste includono:

  • Epiglottide: più grande e arrotondata per proteggere meglio le vie aeree.
  • Lingua: tocca gengive e base della bocca, favorendo lo sviluppo trasversale del palato.
  • Mandibola: fisiologicamente più posteriore rispetto all’adulto, con una retrognazia normale fino a un allineamento gengivale con uno scarto massimo di 3 mm.
  • Laringe: situata più in alto (C2-3 nel neonato, C5-6 nell’adulto), con cartilagini cuneiformi e aritenoidi più sviluppate.

Fisiologia della suzione nell’allattamento

Per estrarre il latte dal seno materno, il neonato deve generare una pressione negativa nella cavità orale, che andrà a contrapporsi alla pressione positiva generata dal latte nel seno materno. Questo processo coinvolge diverse strutture:

Guance (muscolo buccinatore e massetere): chiudono lateralmente la bocca con il supporto delle bolle di Bichat, cuscinetti adiposi nelle guance che stabilizzano la struttura e limitano i movimenti laterali della lingua. Le bolle di Bichat maturano nelle ultime settimane di gestazione, in concomitanza con l’aumento generale del tessuto adiposo nel bambino. Pertanto, nei neonati prematuri, queste strutture possono essere meno sviluppate, causando un collasso delle guance e, di conseguenza, l’incapacità di generare una pressione negativa efficace.

Palato: il palato duro fornisce stabilità al capezzolo, mentre il palato molle chiude posteriormente la cavità orale. Le rughe palatine contribuiscono alla stabilità del capezzolo. In caso di palatoschisi, la suzione risulta compromessa, e sarà necessario intervenire chirurgicamente. Alla nascita, il palato è piano e si modella progressivamente grazie all’azione della lingua, che, a riposo, è appoggiata al palato. Se il palato non si modifica come dovrebbe, si può sospettare di un frenulo linguale corto, o di un’ipotonia della lingua.

Lingua: è la grande protagonista nel processo di suzione. Circonda il capezzolo e realizza movimenti peristaltici per estrarre il latte. Una posizione anomala a riposo può indicare ipotonia, ipertonia o la presenza di un frenulo linguale corto. Nella valutazione della lingua, si introduce l’indice o il mignolo nella bocca del bambino per valutare questi movimenti linguali coordinati e necessari per riuscire a estrarre il latte dal seno. La lingua modella il palato: la posizione a riposo è lievemente posteriore e contro il palato. Quando c’è un problema di suzione nell’allattamento, è importante chiedere alla famiglia di osservare la lingua del bambino a riposo e durante il pianto. Il momento più favorevole per osservare la lingua a riposo è mentre il bambino dorme. Nel caso in cui il frenulo linguale sia corto, questo tira la lingua verso il basso e non permette alla lingua di aderire al palato quando è a riposo.

Labbra: devono posizionarsi non solo intorno al capezzolo, ma aderire con la pars villosa della zona mucosa all’areola con un’eversione adeguata, specialmente del labbro inferiore. Calli da suzione possono indicare un attacco non ottimale e che il bambino stia cercando di compensare in altri modi provocando sfregamenti anomali.

Coordinazione della suzione, deglutizione e respirazione

Nei primi giorni di vita, il ciclo suzione-deglutizione-respirazione è immaturo e si perfeziona entro la prima settimana. Nell’allattamento al seno, il flusso del latte è regolato dall’azione del neonato, a differenza del biberon in cui il flusso è costante.

La suzione nutritiva è un processo complesso che prevede l’uso coordinato di lingua, mandibola, faringe e muscoli coinvolti nella deglutizione. La lingua si solleva per creare un canale stabile, mentre la mandibola si abbassa, facilitando un’onda peristaltica linguale da anteriore a posteriore, con un aumento della verticalità tra lingua e palato. Questo genera una pressione interna negativa nel cavo orale, favorendo l’espansione del capezzolo e l’eiezione del latte grazie alla pressione positiva all’interno del seno.

Dopo questa fase, i muscoli massetere e temporale sollevano la mandibola, determinando la chiusura aerea dal basso verso l’alto e la chiusura delle corde vocali. Contemporaneamente, l’osso ioide sposta la laringe sotto la base della lingua, mentre il velo palatino si solleva per isolare la rinofaringe. I muscoli faringei si contraggono accorciando la faringe, favorendo il trasporto del bolo e la deglutizione. La lingua mediale esercita una pressione positiva sul bolo, spingendolo nella faringe, dove si distribuisce lateralmente su entrambi i lati dell’epiglottide prima di essere deglutito.

Il ciclo si ripete in modo ritmico, regolato dalla dinamica tra l’asse verticale della mandibola e la peristalsi linguale, garantendo un’efficace estrazione e deglutizione del latte.

Fattori di rischio

Esistono alcuni fattori di rischio che interferiscono con la coordinazione neuromuscolare, la struttura anatomica e il benessere generale del bambino e che possono inficiare la buona riuscita di questo meccanismo. Tra questi:

  • Anomalie anatomiche nella madre e nel bambino: macroglossia, micrognazia, anchiloglossia, un palato particolarmente alto, o ragadi sul capezzolo della madre possono compromettere l’attacco efficace al seno e l’attuazione della pressione negativa necessaria per la suzione. Negli ultimi anni, la valutazione del frenulo linguale ha acquisito un’importanza sempre maggiore dato il suo ruolo determinante per la mobilità linguale. Un frenulo linguale alterato o corto può limitare la mobilità della lingua e alterare la pressione negativa necessaria alla suzione. In questi casi, il capezzolo materno batte contro il palato duro anziché il palato molle, causando dolore e ragadi. La valutazione del frenulo deve basarsi su criteri funzionali: se la funzione della lingua non è compromessa, l’intervento chirurgico non è necessario.
  • Compromissioni del sistema nervoso, causate da condizioni come distrofie, paralisi cerebrale, prematurità, sindrome di Down, asfissia neonatale o infezioni come l’encefalopatia ipossico-ischemica (HIC) e HIV.
  • Prematurità. La fisiologia della suzione nel neonato conta su determinati riflessi che si sviluppano nella vita intrauterina, specialmente nelle ultima settimane di gestazione. Questo elemento no può essere trascurato, specialmente nella valutazione di bambini prematuri, che non hanno avuto il tempo necessario per raggiungere la maturità di meccanismi come l’estrusione linguale, l’apertura della bocca e il ciclo respirazione deglutizione. Lo stesso discorso vale per i riflessi protettivi, come la tosse o il riflesso faringeo che impediscono il passaggio dell’alimento alle vie aeree, motivo per cui i bambini prematuri nati con meno di 30 settimana hanno molte difficoltà nell’alimentazione e necessitano talvolta di una sonda naso-gastrica.
  • Fattori legati al parto: un parto strumentale con l’uso di forcipe o ventosa, possono provocare traumi che influenzano la mobilità orofacciale del neonato. Inoltre, la separazione della diade madre-bambino alla nascita può interferire con l’instaurazione del riflesso di suzione e il legame affettivo, fondamentali per un allattamento efficace.
  • Condizioni ambientali come una temperatura superiore ai 27°C, possono ridurre il comfort del neonato, portando a letargia e minore interesse per la suzione.

Dolore orale dovuto a patologie come herpes, candidosi o traumi può rendere la suzione dolorosa o inefficace, portando a difficoltà nell’alimentazione e alla necessità di interventi correttivi per supportare il neonato nell’assunzione adeguata di latte materno.

Modellamento cranio-facciale e allattamento

L’allattamento al seno svolge un ruolo cruciale nello sviluppo cranio-facciale del neonato. Durante la suzione, il movimento coordinato di lingua, mandibola e muscoli orofacciali esercita una stimolazione costante sulle strutture ossee del viso, contribuendo alla crescita armonica del cranio e della mascella.

  • Prevenzione di malocclusioni. L’allattamento al seno, stimolando una corretta posizione della lingua e una funzione equilibrata della muscolatura orofacciale, riduce il rischio di malocclusioni come il morso aperto e il morso crociato. Inoltre, favorisce un allineamento più fisiologico delle arcate dentarie.
  • Sviluppo del palato. Il contatto costante della lingua con il palato durante la suzione favorisce l’espansione trasversale del palato duro. Questo processo è essenziale per prevenire alterazioni come il palato ogivale, che può predisporre a problemi respiratori e ortodontici in età avanzata.
  • Crescita mandibolare. L’azione ritmica della suzione stimola la crescita della mandibola, favorendo la sua avanzata progressiva. Nei neonati con retrognazia, l’allattamento prolungato può aiutare a ridurre il disallineamento tra mascella e mandibola, migliorando la funzionalità orale.
  • Stimolazione dei muscoli orofacciali. L’attivazione dei muscoli buccinatori, masseteri e temporali durante l’allattamento favorisce uno sviluppo equilibrato della muscolatura facciale. Questo aiuta a prevenire problematiche come l’ipotonia muscolare e le difficoltà di deglutizione.
  • Effetti sulla respirazione. Un corretto sviluppo cranio-facciale influenza anche la funzione respiratoria. Un palato stretto e alto può ridurre lo spazio per il passaggio dell’aria, aumentando il rischio di respirazione orale e apnee ostruttive del sonno. L’allattamento al seno, attraverso la sua azione modellante sulle strutture ossee, contribuisce a mantenere una corretta pervietà delle vie aeree superiori.

La suzione è un processo complesso che richiede una coordinazione neuromuscolare precisa. L’allattamento al seno, oltre a garantire un adeguato apporto nutrizionale, è essenziale per lo sviluppo armonico delle strutture cranio-facciali. La comprensione delle interazioni tra suzione, crescita ossea e funzione respiratoria permette di individuare precocemente eventuali anomalie e di adottare strategie per garantire il benessere del neonato.

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